Rinite

Con il termine rinite si indica qualsiasi irritazione e infiammazione della mucosa nasale che ricopre le cavità nasali e secerne il muco.
Normalmente, il muco ha il compito di catturare e intrappolare le particelle estranee potenzialmente irritanti che si trovano nell’aria e che possono essere dannose, come polvere, pollini, batteri, virus ecc., impedendo che arrivino alle vie respiratorie interne.
Una produzione eccesiva di muco può causare l’ostruzione o la congestione delle mucose nasali (il cosiddetto “naso chiuso”), che fa sì che il muco defluisca verso il naso anziché verso la gola, un fenomeno tipico della rinite chiamato in termini medici rinorrea e comunemente conosciuto come “naso che cola”.

I DIVERSI TIPI DI RINITE

Quando la rinite si presenta con sintomi intensi, che compaiono e si risolvono rapidamente nel giro di pochi giorni, si parla di rinite acuta; di solito questa forma è dovuta a infezioni virali, al contatto con i batteri o ad allergie. Quando invece i sintomi sono più lievi ma durano a lungo, anche per alcune settimane, si parla di rinite cronica, che di solito è associata alla sinusite (infiammazione dei seni paranasali) cronica.
La rinite può presentarsi sotto diverse forme, che hanno caratteristiche differenti: la principale distinzione è tra la forma allergica e quelle non allergiche.

LA RINITE NON ALLERGICA

Le forme di rinite non allergiche possono essere di diverso tipo: rinite infettiva, atrofica, vasomotoria, medicamentosa.

La rinite infettiva può essere acuta o cronica; è provocata da infezioni virali o batteriche, nel primo caso dovute in particolare ai virus del comune raffreddore. Tra i batteri, gli streptococchi, gli stafilococchi e gli pneumococchi possono provocare infezioni che danno origine a rinite.
La forma infettiva si presenta con i sintomi tipici della rinite – starnuti, naso chiuso o naso che cola, ecc. – che si accompagnano ad altri più specifici, come tosse e febbre. Nei casi più gravi e di maggiore durata si possono formare croste all’interno del naso, il muco può diventare più denso e avere un cattivo odore.

La rinite atrofica è una forma cronica nella quale la mucosa nasale diventa più sottile (in termini medici si parla, appunto, di atrofia) e più rigida. Colpisce principalmente gli anziani e le persone che hanno subito diversi interventi chirurgici ai seni paranasali. Le cause non sono del tutto chiare, ma è probabile che un’infezione batterica prolungata delle mucose possa provocare o almeno favorire lo sviluppo dei sintomi della rinite atrofica: croste all’interno del naso, muco con odore sgradevole, perdita di sangue dal naso; in alcuni casi si può arrivare anche alla perdita dell’olfatto.
Anche la rinite vasomotoria è una forma cronica, che può essere causata da un gran numero di fattori diversi:
• sostanze irritanti presenti nell’aria, come fumo di sigaretta o altri fumi tossici, alcuni odori e profumi intensi, polveri e smog
• variazioni brusche della temperatura, dell’umidità, della pressione atmosferica e delle condizioni meteorologiche
• assunzione di cibi piccanti o troppo caldi e di bevande alcoliche
• stress ed emozioni intense
• squilibri ormonali, per esempio nel corso della gravidanza.

Il meccanismo con cui questi fattori provocano la rinite vasomotoria non è del tutto chiaro: probabilmente l’infiammazione è dovuta a una dilatazione anomala dei vasi sanguigni nella mucosa nasale, che provoca un accumulo di fluidi nelle cavità nasali e quindi la congestione e la rinorrea. Le mucose risultano irritate e arrossate e i seni paranasali possono essere infiammati. I sintomi possono aggravarsi se l’aria è particolarmente secca e hanno un andamento altalenante.
Sono possibili anche forme miste di rinite allergica e vasomotoria.
Infine, la rinite medicamentosa è una forma di congestione provocata dall’uso eccessivo dei decongestionanti nasali, che provoca una vasocostrizione, cioè la riduzione del diametro dei vasi sanguigni della mucosa nasale.

La diagnosi di una rinite non allergica si basa sulla valutazione dei sintomi e della storia familiare, sulla ricerca dei fattori scatenanti, ecc. Il medico, per escludere che si tratti di una forma allergica, può effettuare test allergologici, mentre per individuare una rinite infettiva e l’agente che la provoca è possibile eseguire un tampone nasale.

Nel caso della rinite infettiva, per impostare una terapia efficace è necessario identificare, tramite un tampone nasale, se sia di origine batterica o virale. Nel primo caso il medico prescriverà una adeguata terapia antibiotica ed eventualmente farmaci antinfiammatori per la febbre.
Se l’origine è virale, per alleviare i sintomi si possono utilizzare, i decongestionanti nasali, ma il loro uso deve essere limitato nel tempo per evitare gli effetti negativi della rinite medicamentosa. Alcuni tipi di antistaminici sono utili per alleviare la rinorrea, ma possono avere effetti collaterali importanti, soprattutto negli anziani, e devono quindi essere usati solo seguendo le indicazioni del medico.
La rinite infettiva può essere prevenuta evitando il più possibile il contatto con persone che ne soffrono.

Per la forma atrofica, il trattamento della rinite prevede lavaggi nasali, pomate antibiotiche da applicare all’interno della cavità nasale, somministrazione di vitamine A e D. L’obiettivo è eliminare i cattivi odori del muco e ridurre le croste.
Per quanto riguarda la forma vasomotoria, il primo accorgimento è evitare di entrare in contatto con i fattori scatenanti, per esempio il fumo e le sostanze irritanti. È utile anche mantenere un buon livello di umidità dell’aria, per esempio con un umidificatore, perché l’aria troppo secca peggiora i sintomi.
Gli spray nasali a base di corticosteroidi o antistaminici sono spesso efficaci per alleviare i sintomi, mentre i decongestionanti nasali dovrebbero essere evitati.
Infine, nel caso di rinite medicamentosa, i sintomi possono essere curati sospendendo l’uso del farmaco che l’ha provocata, che può essere sostituito con spray nasali a base di soluzione salina.

LA RINITE ALLERGICA

La rinite allergica, a volte chiamata febbre da fieno, è dovuta a una reazione anomala del sistema immunitario in seguito al contatto con gli allergeni presenti nell’ambiente nelle persone sensibili a queste sostanze. I fattori scatenanti possono essere i pollini di molte piante comuni, i peli degli animali, gli acari della polvere, le muffe, le spore di funghi.

I sintomi tipici sono starnuti, prurito al naso, naso che cola o naso chiuso, difficoltà respiratoria; in alcuni casi la rinite allergica può causare un senso di oppressione al torace, disturbi del sonno e, nelle persone che soffrono di asma, un peggioramento di questa condizione, con problemi di respirazione. Possono essere presenti anche mal di testa (cefalea), gonfiore delle palpebre, tosse e respiro sibilante.
Di solito la rinite allergica provoca anche irritazione agli occhi, accompagnata da lacrimazione e prurito e talvolta congiuntivite.
I sintomi possono essere diversi e più o meno intensi in base alle caratteristiche del soggetto allergico, ma in generale sono simili a quelli del comune raffreddore; la differenza è che la causa del raffreddore è un’infezione virale, mentre quella della rinite allergica è la risposta anomala del sistema immunitario in un soggetto allergico.

Quando una persona con allergie entra in contatto con un allergene, il sistema immunitario reagisce riconoscendo la sostanza come estranea: si producono anticorpi che si legano ai mastociti, cellule che contengono alte quantità di istamina e di altre sostanze infiammatorie che, una volta rilasciate dai mastociti, provocano i sintomi tipici della rinite allergica.
La rinite allergica può essere intermittente o persistente, in base alla durata dei sintomi, e lieve oppure moderata-severa in base alla loro gravità.

Inoltre, si può distinguere tra rinite allergica stagionale e perenne: la prima si manifesta durante la stagione della diffusione dei pollini nell’aria, mentre la seconda è di solito provocata da un’allergia agli acari della polvere, alle muffe e agli animali domestici e quindi può colpire chi è allergico durante tutto l’anno.
La rinite allergica ha una componente ereditaria e familiare: i figli di soggetti allergici hanno quindi un rischio maggiore di sviluppare la malattia.
Nel mondo, la rinite allergica è una delle condizioni croniche più diffuse sia tra gli adulti sia tra i bambini.

La diagnosi viene fatta attraverso una visita allergologica, in cui si raccolgono informazioni sui sintomi, sullo stile di vita e sull’eventuale familiarità per questa condizione. Se l’allergologo sospetta una forma allergica, potrà prescrivere il Prick test, un esame allergologico cutaneo in cui piccole quantità di diversi allergeni vengono messe a contatto con la pelle per evidenziare eventuali reazioni e individuare le sostanze a cui si è sensibili. Se necessario, può essere effettuato anche un Rast test, cioè un esame del sangue per ricercare alcuni anticorpi (le immunoglobuline E, IgE), che sono responsabili della reazione allergica.

Il primo accorgimento da seguire quando si soffre di rinite allergica è evitare il più possibile il contatto con l’allergene (o gli allergeni) a cui si è sensibili, per evitare eventuali crisi. Non sempre, però, la prevenzione è possibile.
Se i sintomi si presentano possono essere alleviati con diversi tipi farmaci:
• gli antistaminici, che servono appunto a bloccare la produzione dell’istamina responsabile dell’infiammazione. Gli antistaminici possono essere nebulizzati sotto forma di spray nasali o assunti in compresse, e sono utili per alleviare numerosi sintomi, come gli starnuti, il prurito e la lacrimazione
• i corticosteroidi, assunti prevalentemente tramite spray nasali, efficaci grazie alla loro azione antinfiammatoria
• i decongestionanti nasali, che possono aiutare a liberare il naso chiuso e possono essere assunti tramite spray nasali
• l’immunoterapia o terapia di desensibilizzazione, che consiste nel somministrare piccole quantità delle sostanze che provocano allergie, per permettere al sistema immunitario di “abituarsi” al contatto e fare in modo che questi allergeni non siano più considerati come sostanze estranee a cui reagire.

Tutte queste terapie possono avere effetti collaterali, soprattutto se assunte per tempi lunghi, e alcuni farmaci non sono indicati in particolari condizioni di salute, in gravidanza, nei bambini e negli anziani.
Il trattamento della rinite allergica, quindi, deve avvenire sotto controllo del medico, rispettando le indicazioni sulle dosi di farmaci da assumere e sulla durata della terapia.
Per alleviare i sintomi della rinite allergica possono essere utili anche alcuni trattamenti non farmacologici: le lacrime artificiali in gocce possono dare sollievo dal prurito agli occhi, mentre i lavaggi nasali con soluzione salina migliorano la congestione nasale e sono particolarmente utili nei bambini, per mantenere il naso libero dal muco in eccesso e prevenire i sintomi.

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